Sei mesi di classi di cucina!

A dicembre ho tenuto la 100esima lezione di cucina da Eataly: un traguardo enorme, che solo una volta raggiunto mi ha spinta a fermarmi un momento e a pensare. 100 classi significano oltre 1500 persone raggiunte. Significano un’infinità di pensieri, parole e ricette che viaggiano per il mondo e che spero abbiano saputo stimolare riflessioni e consapevolezze nuove. Dedicarsi a questa parte del lavoro è per me una forma di attivismo, attraverso cui dare voce a una visione della cucina che ne illumini il potenziale come strumento di lotta gentile.

Così condivido i prossimi appuntamenti, nella speranza che il prossimo traguardo veda partecipi sempre più persone.

22 gennaio 2023: 10.30-13.30 “My Vegan Brunch”

22 gennaio 2023: 16-19 “Quiches, pizze ripiene e strudel Veg”

4 febbraio 2023: 19-22 “Un menù di stagione Veg”

11 marzo 2023: 19-22 “Un menù afrodisiaco per coppie veg”

2 aprile 2023: 10:30-13:30 “Pasticceria vegan”

5-12-19-26 maggio 2023: 19-22 “È facile cucinare veg se sai come farlo – 4 lezioni sui pasti di una giornata veg – La prima classe sarà dedicata alle colazioni, la seconda al pranzo, la terza a snack e merende e l’ultima alla cena“

18 giugno 2023: 19-22 “Un menù afrodisiaco per coppie veg”

Per informazioni, per iscriversi o richiedere ulteriori classi potete scrivere a didattica@eataly.it

Quando? Il 29 gennaio 2023 – Dove? al MA Center, il primo Centro ispirato a Mata Amritanandamayi, in Italia, situato in provincia di Alessandria, a Gavi

Con non poca emozione condivido la prima strabiliante notizia di questo 2023: a fine mese, presso il primo centro Italiano dedicato alle opere di Amma, leader umanitaria e spirituale, avrò il piacere di preparare un pranzo di stagione ispirato alla musica del musicista Emiliano Toso.

La mia storia con Amma inizia nel 2010, quando per la prima volta andai a ricevere il suo abbraccio presso il Palazzetto dello Sport di Sesto San Giovanni. Mi piace sempre molto condividere questa storia: arrivai in motorino, nella borsa avevo la retta di iscrizione al corso della Lingua dei Segni Italiana e venni invitata a lasciare casco, borsa, giacca e scarpe negli spogliatoi presenti nel Palazzetto. Controvoglia, scelsi comunque di fidarmi: entrai nella hall e mi persi ascoltando la meditazione condotta da Amma e alcuni canti. Pazientemente aspettai il mio turno per l’abbraccio e quando finalmente arrivai fra le sue braccia la sensazione fu quella di trovarmi in un luogo sicuro. Quindi rimasi vicina a lei qualche tempo, osservando l’instancabile mare di amore che fluiva incessantemente da quella Piccola Grande Donna. Infine mi alzai, guardai l’orologio e mi accorsi che avevo trascorso circa 5 ore, all’interno del palazzetto. Con non poca ansia corsi a cercare le mie cose, nello spogliatoio. Fra centinaia di giacche, scarpe e borse, tutte le mie cose erano ancora lì. Rimasi sconvolta dal fatto che tutte le notizie che ero abituata a recepire dagli organi di informazione erano sempre e solo collegate a una parte di umanità oscura e mai a invece ciò che stavo sperimentando in quel momento. All’epoca i volontari che prestavano servizio all’organizzazione dell’evento erano poche centinaia, così decisi di fare la mia parte e di rendermi disponibile a “fare”. Di lì a poco iniziai il mio servizio disinteressato nell’Ufficio Stampa e da allora ogni occasione di incontro con Amma e con ciò che le si muove intorno è stata fonte di crescita e luce.

Questa è la prima volta che cucino per lei: so per certo che saprà mandarmi come sempre il giusto messaggio e spero davvero di fare del mio meglio, così come lei ci ha insegnato.

Grazie Amma <3

My Vegan Party, Golem Edizioni, in tutte le librerie d’Italia da dicembre 2021 🙂 meglio tardi che mai!

E così è successo: era una fredda notte di Capodanno e come da tradizione mi apprestavo a esprimere il mio desiderio per l’anno nuovo (era il passaggio verso il 2020-2021, Covid pieno!): scrivere un libro che potesse connettere l’importanza del cibo come strumento di cura e di educazione. Educazione alle tematiche ambientali, allo stare insieme senza imposizioni, all’accettazione del diverso e all’attenzione verso il prossimo inteso come parte integrante del nostro ecosistema (e quindi non solo persone, ma terra, animali, piante): neanche una settimana dopo mi contattava Giancarlo Caselli, editore di Torino, pronto con una proposta per me. Così, grazie al contributo delle amiche stupende Chiara Giannoni (che ha curato le foto!) e di Monja Sollai che ha scritto una prefazione piena di senso My Vegan Party è nato nel dicembre 2021. Cliccando sulla copertina potrete acquistarlo online: il mio consiglio però è di preferire le piccole librerie… hanno bisogno di noi <3

A volte capitano cose così belle e importanti che quando ci vengono proposte appaiono irrinunciabili: è il caso dell’invito che Antonella Eberlin, della Casa delle Donne, mi ha rivolto qualche settimana fa. Senza neanche pensarci la mia risposta è stata “SIIIIIIIIII!!!!!” e solo il senno di poi (quello che arriva sempre troppo tardi!) mi ha spinta a pensare: “E adesso!?!” 
Il messaggio recitava, più o meno: “Stiamo organizzando presso la Casa un incontro a cui parteciperanno Viviana Varese, chef donna stellata Michelin, Elisabetta Ruspini, professoressa di Sociologia in Bicocca e Beatrice Cassano, dell’Associazione Italiana Insegnanti di Cucina. Vorresti mediare e condurre l’incontro?” Insomma, non avrei mai potuto dire di no, grazie a quel coraggio sagittariano che ci aiuta sempre a saltare i fossi per lungo.
I giorni precedenti all’evento mi hanno vista riflettere a lungo sul mio lavoro nelle cucine, sulla mia condizione di donna che vuole e si opera per riportare il senso del servizio in questo lavoro diventato un po’ troppo spesso mera manifestazione di ego. Le donne hanno avuto bisogno di rompere gli schemi e uscire dalle cucine per prendersi una vita intera… ma oggi possono rientrarci come custodi di un sapere antico, che le rende autorevoli e non autoritarie (questa diversa attitudine non ci appartiene!). Mi trovo di frequente a ripetere che ciò che offriamo all’altro si trasformerà fisicamente nell’altro e questo ci impone di approcciare il cibo e la sua lavorazione con coscienza e amore. Ritornare a considerare l’interconnessione fra gli elementi del nostro ecosistema, vuol dire considerare il cibo come uno strumento di benessere per tutti, pianeta, persone, animali, noi stessi. E in questo, noi donne, possiamo davvero solo fare scuola. 
Buona lettura!
https://www.casadonnemilano.it/viviana-varese-la-cucina-come-laboratorio-sociale/